Torta di Compleanno

Il mio ragazzo ha compiuto 11 anni. Il tempo sembra passato così veloce come un treno ad un passaggio a livello, inesorabile ha trasformato il mio frugoletto irrequieto in un ragazzino digitalizzato dal carattere un pochino spigoloso. So che come genitori stiamo per affrontare un periodo assai faticoso e che dovremmo cercare di bilanciare la severità e la dolcezza ma io lo guardo e vedo sempre quel frugoletto che non voleva mai staccarsi da me. La torta di compleanno home made non poteva mancare neanche quest’anno e la torta per eccellenza, a casa mia, è sempre stata pandispagna, crema pasticciera e panna montata. Il pandispagna di solito è molto bagnato, la bagna aromatizzata alla vaniglia o al limone talvolta, per la crema uso sempre una ricetta che ho trovato sul blog Anice e Cannella dimezzando le dosi perché non me ne occorre mai così tanta e diminuendo un pochino lo zucchero. La panna rigorosamente fresca e montata con un pochino di zucchero a velo. Questo sapore è così familiare da riportarmi indietro a quando anche ai nostri compleanni, miei e di mio fratello, le torte erano fatte in casa, a quando si festeggiava da bambini a casa mia, che aveva tanto spazio per giocare all’aperto. E ci si poteva sbizzarrire con la fantasia in sfrenate cacce al tesoro o nascondini avventurosi e godere del sole primaverile e della natura.

Ecco come preparo una torta da 20 cm di diametro

Per la bagna:

g 300 di acqua

g 150 di zucchero

Scorza di limone bio ( edibile) intera ( solo la parte gialla) e un baccello di vaniglia aperto

Semplicemente porto a bollore l’acqua con lo zucchero con gli aromi all’interno. Poi filtro e lascio raffreddare.

Per il pandispagna:

5 uova

g 150 di zucchero

g 150 di farina

In planetaria rompo le uova e unisco lo zucchero. Lascio montare ad alta velocità fino a che non raggiungono una bella consistenza spumosa e triplicano il volume. Anche con il frullino elettrico si può raggiungere una buona montata ma ovviamente ci vuole un po’ di pazienza.

Aggiungo poi la farina setacciata direttamente nella ciotola della planetaria, a poco a poco mescolando dal basso all’alto con una spatola, facendo attenzione a non smontare il composto e fino a che non sia bene amalgamato il tutto.

La teglia che uso per il pan di Spagna è una teglia apposita come questa. Dopo averla imburrata, verso il composto e pongo in forno statico a 180 gradi per circa 35 minuti . Passato questo tempo il pandispagna comincerà a staccarsi dai bordi della teglia e possiamo aprire il forno per la prova stecchino.

Per la crema pasticciera

Solitamente mentre le uova si montano mi dedico alla crema:

Ingredienti:

200 ml di panna fresca

300 ml di latte fresco

1 /2 baccello di vaniglia

2 uova intere

40 gr. di amido di mais

120 gr. di zucchero

1 pizzico di sale

Procedimento:

Metto in un pentolino il latte, la panna e il baccello di vaniglia aperto o la scorza di limone e porto quasi a bollore.

Nel frattempo in un altro pentolino sbatto bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungo la maizena e mescolo ancora un po’, poi aggiungo il latte tutto di un colpo.

Rimetto a fuoco bassissimo mescolando sempre con una frusta a mano. Spengo quando la crema si è addensata bene.

Quando le basi sono fredde, taglio il pandispagna in tre strati e mi dedico alla composizione: per bagnare il pandispagna utilizzo una bottiglia apposita che dispone di un tappo con tanti piccoli fori, a mo di annaffiatoio così l’operazione è più veloce e il liquido si sparge uniformemente. Bagno e farcisco con la crema il primo strato, pongo sopra il secondo, bagno e farcisco di nuovo, abbondantemente. Pongo infine l’ultimo strato e bagno nuovamente. A questo punto monto la panna, in planetaria o con il frullino con due o tre cucchiai di zucchero a velo. Ricopro la torta con uno strato piuttosto leggero e passo la spatola poi inserisco quella rimasta nella sac a poche e mi cimento nelle decorazioni. Non sono proprio un granché con la sac a poche ma ogni volta ci provo e il risultato, anche se non precisissimo, risulta soddisfacente.

Preparo sempre le torte la sera prima una notte in frigo fa sì che i sapori si mescolino bene. Questa è la nostra torta di famiglia, niente elaborazioni, niente preparazioni complesse, facile e veloce. Aggiungo un po’ di colore con le smarties in ricordo di quel cucciolo che barcollava per casa con una palla tra i piedi, più grande di lui, la stessa palla che anche oggi non lo abbandona mai.

Come sempre vi invito a provare e soprattutto a festeggiare i vostri cari con gioia.

Provate, condividete e siate portatori di buonumore sempre!

Poppy

Frugoletto con l’amata palla

Torta Salata senza glutine

Sono una persona molto fortunata. Fra le tante cose belle che la vita mi ha riservato fino ad ora posso di certo annoverare una serie di incontri che poi si sono tramutati in amicizie preziose. Succede che i rapporti cambino nel tempo, così come cambiamo noi, possono rinsaldarsi oppure svanire. La vicinanza o lontananza fisica è un fattore importante per la solidità dei rapporti ma non indispensabile secondo me, tant’è che, con alcune persone non ci vediamo per anni ma sembra sempre tutto uguale quando succede di incontrarsi. Le persone più vicine a me nel quotidiano però sono quelle che sono pronte a sostenermi sempre e che stanno al passo con i ritmi della mia vita e io della loro. Succede che alcuni gesti cambino l’amicizia in ” famiglia” e questo è quello che mi è accaduto: il giorno in cui Vincenzo mi ha chiesto di fargli da madrina ho accettato di buon grado, piena di orgoglio per il ragazzo che sta diventando. Il mio ragazzo è celiaco ed ecco che non potevo che sperimentare di tanto in tanto anche ricette gluten free. Lui è una buona forchetta ed un perfetto assaggiatore, ho quindi sottoposto questa mia preparazione al suo giudizio: “Squisita” così mi ha riferito, quindi non resta che provarla anche spaziando con la fantasia per le varianti del ripieno. Ecco come l’ho preparata:

Dose per una teglia da crostata da 22 cm. Consiglio vivamente di usare uno stampo con il fondo estraibile come questo perchè il guscio tenderà a sbriciolarsi.

Brisè al grano saraceno:

g 250 di farina di grano saraceno

g 125 di burro freddo

1 uovo

g 5 di sale

ho unito tutti gli ingredienti nella ciotola della planetaria con il gancio a foglia ho lasciato che si amalgamassero e ho finito di compattare con le mani. Ho Messo il tutto a riposo in frigo per un’ora.

Si può procedere anche a mano ovviamente, ci vorrà un po’ più di pazienza.

Ripieno:

g 350 di spinaci cotti

g 180 di ricotta

g 50 di grana grattugiato

qualche foglia di basilico

sale

pepe noce moscata a piacere (io non li ho messi)

ho aggiunto g 30 di prosciutto cotto a dadini

Dopo aver cotto gli spinaci in padella con un filo d’olio, e se volete ,uno spicchio di aglio, (io non l’ho messo) li ho lasciati raffreddare un po’ e poi li ho uniti al resto degli ingredienti nel mixer tenendo a parte i cubetti di prosciutto. Ho lasciato che si unissero bene fino ad avere una consistenza cremosa.

A questo punto ho estratto la pasta brisé dal frigo e l’ho lasciata ammorbidire a temperatura ambiente 10 minuti. L’ho stesa delicatamente con il mattarello e l’ho messa nella teglia leggemente imburrata , purtroppo questa brisè non resta compatta e tende a spezzarsi, ma una volta nella teglia, delicatamente con le dita, ho ricomposto il fondo.

Ho versato sopra il ripieno cremoso e sparso i cubetti di prosciutto sulla superficie.

Ho infornato a 180° statico ( forno già caldo) per 45 minuti circa. Lasciare raffreddare completamente prima di rimuovere il fondo con molta delicatezza.

Vincenzo ha gradito questa versione ma vorrei proporgliene altre con gusti diversi, accetto volentieri suggerimenti. Io qualche idea ce l’ho già … ma questa è un’altra storia.

Provate, condividete e siate portatori di buonumore sempre!

Poppy

Ciambella al Limone

C’è stato un tempo in cui scrivevo. Scrivevo più che altro poesie che erano il frutto dei miei viaggi dentro, scavando nei pensieri, talvolta nelle sofferenze in cui mi crogiolavo quale giovane ragazza in preda alle passioni. Le poesie sono state una costante per me, fino dall’infanzia, quando mio nonno me le recitava tenendomi in braccio, ripetendo all’infinito affinché memorizzassi in momenti di una tenerezza impareggiabile. Alla scuola materna, dalle suore, imparai prima del tempo a leggere e a scrivere e a recitare poesie. Da più adulta ho amato le poesie di Prévert, di Hikmet e poi della Merini. La poesia è un modo stupendo di manifestare al mondo la propria sensibilità e, talvolta, la parte più intima dell’animo.

Mi piacciono le manifestazioni artistiche del nostro essere, in qualsiasi loro forma. Seguo con passione e ammirazione chiunque riesca ad esprime la propria parte interiore attraverso le arti o le abilità in generale. Ovviamente gli artisti di professione mi affascinano particolarmente per le loro spiccate doti ma adoro seguire le persone comuni che si lanciano nell’ esporre il proprio essere. Trovo che sia importante comprendere chi siamo veramente, fermandoci ogni tanto per dedicarci ad una ricerca “intimista “ credo faccia bene, credo rigeneri.

Dopo queste mie divagazioni, vorrei proporre questa deliziosissima ciambella al limone. Trovo l’utilizzo degli agrumi nei dolci qualcosa di eccezionale, donano aroma e un sapore delicato e naturale alle preparazioni. Il limone, ricorda il sud, il mare e il sole che, nonostante l’estate stia per terminare, ancora scalda prepotentemente le giornate. Saluto l’estate così, con questa morbida e profumatissima ciambella, adatta alla colazione e alla merenda espressione del mio breve viaggio “intimista” di questi giorni, in cui ho raccolto le idee sul mio futuro prossimo e gettato le basi per un nuovo inizio. Garantisco che troverete la poesia nel sapore delicato di questo dolce eseguito secondo questa ricetta . Ho utilizzato questo stampo al quale sono molto affezionata e che trovo veramente insostituibile, ne possiedo solo uno di questa marca ma sono certa che sia il primo di una collezione!

Auguro un buon viaggio dentro di se a chi mi legge e ricordate …

Provate, condividete e siate portatori di buonumore sempre!

Poppy

Crostata senza burro

Finalmente sono in piena ripresa dopo i miei problemini di salute. Il dentista può attendere ancora un po’ (ma non troppo!) perché la causa del mio dolore era un’altra. In questo periodo storico è complicato curarsi e se aggiungiamo che i miei sintomi inizialmente erano confusi il risultato è una guarigione tardiva.

Nonostante io abbia ancora qualche piccolo disturbo, durante il giorno mi ritrovo piena di energia e con tanta voglia di realizzare. Avevo voglia di fare una crostata ma anche di sperimentare qualcosa di mai fatto da me prima. Avevo anche voglia di realizzare un dolce rustico che oltre che buono fosse anche bello, con delle decorazioni, come ne sto vedendo tantissime sul web. Devo ammettere che il mio amore per le crostate è un amore genuino. Il profumo della pasta frolla mi riporta indietro nel tempo, fino all’infanzia. Devo anche ammettere che se esiste un profumo al mondo che io adoro è proprio quello della pasta frolla, quando è ancora cruda pronta per essere stesa con il matterello ed emana un aroma di limone o vaniglia che mescolati al burro e alla farina sono un mix inebriante.

Normalmente impasto la frolla velocemente a mano o in planetaria, con il burro, zucchero, farina, uova e aromi (scorza di limone ma anche semi di vaniglia) Compatto e lascio riposare un’ora in frigo o anche tutta la notte. Questa volta volevo provare la pasta frolla senza burro e mi sono affidata alla ricetta trovata qui sostituendo lo zucchero semolato con g 150 di zucchero integrale di canna. Amo questo tipo di zucchero, l’ho provato una volta per dolcificare e non l’ho più mollato, trovo che dolcifichi al punto giusto arricchendo di sapore le bevande. Nei dolci lo avevo usato solo un’altra volta, per una torta di mele rustica. Si spiega così il colore scuro di questa crostata che, garantisco, non è troppo cotta ma deliziosamente fragrante e dolce al punto giusto con un retrogusto di rustico che era proprio quello che cercavo. Ho usato marmellata di albicocche senza zuccheri aggiunti, un barattolo acquistato che avevo in casa ma mi sono subito pentita di non aver usato quella fatta in casa da mia mamma, avrebbe dato un tocco in più di casalingo e mi avrebbe spinto ancora più indietro nel passato, nei ricordi dell’infanzia quando andavo a prendere le conserve nello stanzino fuori, chiuso con un vecchio lucchetto e una spranga di ferro rugginosa.

E a voi cosa fa tornare indietro nel tempo? Una canzone, una fotografia che vi capita per le mani per caso, un profumo o un odore particolare….

Se vi va raccontatemi. Provate la crostata, condividetela e siate portatori di buonumore sempre!

Poppy

Pancakes Giapponesi

Japanese Pancakes

Una brutta infezione ad un dente mi ha costretta a casa questa settimana. Oltre al dolore atroce ho avuto una lieve alterazione della temperatura per 4 giorni. Da ieri pomeriggio la febbricola è scomparsa a poco più di metà della cura e finalmente oggi mi sento quasi del tutto in forma. Adesso mi preparo psicologicamente ad affrontare il dentista: una delle mie fobie.

Questi giorni passati a ciondolare in casa mi sono serviti, oltre che a riposarmi e a trascorrere tempo con i miei figli, a dedicarmi ad alcune riflessioni. Soprattuto su me stessa, su chi sono e su come vorrei migliorarmi, su quello che mi piace veramente e su quello che invece continuo a fare solo per senso del dovere. Sono sempre stata molto introspettiva ma con l’età avevo un po’ accantonato questo aspetto del mio carattere, così come tante altre cose come la mia passione per la lettura e per il personale arricchimento culturale.

Ho deciso di tornare a studiare. Ho sempre pensato all’istruzione universitaria come una grossa lacuna nella mia vita e ho sempre dato la colpa al lavoro se non ho portato a termine gli studi al mio primo tentativo…tutte scuse.

Riprenderò praticamente da zero un corso di studi che mi pare molto stimolante e allo stesso tempo molto affine ai miei interessi e capacità. Mi auguro davvero di portarlo a termine, non importa quanto tempo ci metterò, non importa se dovrò rinunciare ad alcuni aspetti della mia vita sociale per incastrare studio, lavoro e impegni familiari. Ormai è deciso. Le mie capacità organizzative saranno messe a dura prova così come la mia tenacia, ma sono ottimista e desiderosa di iniziare.

Certamente fra i miei incastri non potrà mancare la cucina, quasi come un premio per il mio impegno infilerò in qua e in là qualche nuova ricetta da provare. Non potrei farne a meno!

Dopo tanto riflettere finalmente ho deciso che era il momento di provare questi favolosi Pancakes Giapponesi. Sono delle tortine morbide, deliziose da farcire con nutella (e non solo) adatte alla prima colazione. La ricetta di Lucake che ho seguito riporta anche le istruzioni per creare dei coppapasta artigianali, io mi sono servita di due in metallo dal diametro di 10 cm, imburrandoli spesso. Per la cottura ci vuole un po’ di pazienza e bisogna saper dosare bene la fiamma, così come per i pancake classici (in effetti io temo di averli cotti troppo!). Bastano un paio di minuti a fiamma moderata per ciascun lato, in cottura devono essere coperti dopo avere aggiunto, in un lato della padella, qualche goccia d’acqua per creare vapore. Io ne ho cotti un paio per volta. Devo dire che sono venuti carini e buoni, ma non sono soddisfatta al cento per cento perciò questa ricetta è stata annoverata fra quelle da ripetere.

Erano così carini che è stato facile renderli il soggetto delle mie esercitazioni fotografiche. Dopodiché sono stati spazzolati a colazione da tutta la mia ciurma.

Tornando brevemente alle mie riflessioni di questi giorni ho notato, nel parlare con le persone a me vicine, che questo anno è stato per alcuni o forse per molti, un anno di introspezione. Abbiamo avuto modo e tempo per riscoprire vecchie passioni o riflettere sui propri obbiettivi, in alcuni è nata una necessità impellente di ” sistemare ” le proprie vite… e voi? Se vi va raccontatemi……e come sempre…..

Provate, condividete e siate portatori di buonumore sempre!

Poppy

Panini per Hamburger

Burger Buns

Da quando lavoro in hotel ,ormai da 13 anni, le feste rosse in calendario per me sono giorni di lavoro. Ammetto che fino ad ora è stata veramente dura poiché sin da piccola ho sempre visto questi momenti come occasioni da vivere in famiglia o con gli amici mangiando e bevendo in allegria. Per una come me, che ogni occasione è buona per fare una nuova ricetta, è stato davvero complicato conciliare le preparazioni con i turni di lavoro. Spero comunque di essere riuscita nell’intento di trasmettere ai miei figli il valore di queste feste…che poi, in fondo, per stare in famiglia e con gli amici va bene anche un giorno qualsiasi sul calendario, senza stare ad aspettare le feste comandate.

Quest’anno per Ferragosto io e la mia amica Gioia abbiamo pensato di vederci alla fine del mio turno di lavoro e consumare insieme alle nostre famiglie, una cena frugale all’aperto. Quando ho proposto di preparare i Burger Buns, Gioia non ha avuto dubbi sul fatto che avremo messo i vari condimenti in tavola, cotto gli hamburgers alla griglia e composto a piacere i nostri panini. La nonna ha anche preparato dei contorni di verdura al forno e alla griglia, semplici ma sempre ottimi e così la nostra Hamburgerata ha avuto veramente un gran successo.

Questi panini sono secondo me ottimi, ho già contagiato diverse amiche dopo aver elargito assaggi e ormai li faccio solo utilizzando questa ricetta . Questa volta ho rischiato di fondere la mia impastatrice 😅 perché ho messo dentro 3 dosi tutte insieme e ho finito per impastare a mano ma alla fine il risultato l’ho raggiunto lo stesso😊

Buona estate e mi raccomando … provate,condividete e siate portatori di buonumore sempre!

Poppy

Crema Ganache

Qualche anno fa mi dedicavo molto alle torte decorate e alla pasta di zucchero. Ad ogni occasione speciale in famiglia mi dilettavo ad ideare qualcosa che avrebbe dovuto stupire sia per l’aspetto che per il sapore. Mi pareva di cavarmela ed è nata una vera e propria passione, tanto che ho iniziato a comprare attrezzature e anche a partecipare ad eventi e corsi. Esercitavo la mia creatività nel modellare e decorare dolci, prendendo ispirazione in qua e il là sul web ottenendo anche buoni risultati che in definitiva avevano quasi sempre qualcosa di mio. La passione ad un certo punto era cresciuta così tanto che mi è capitato di non dormire la notte, per decorare o finire una torta e, poiché ho una famiglia e un lavoro a tempo pieno, ho dovuto mettere un freno al mio entusiasmo. Adesso decoro di tanto in tanto, per qualche amico e per la mia famiglia ed ho annoverato questa attività nella lista dei miei hobbies .

Ricordo bene quando ero alla costante ricerca di una crema adatta alla copertura di torte che restasse liscia e compatta in modo da essere poi ricoperta a sua volta da uno strato di pasta zucchero che avrebbe dovuto aderire perfettamente. La crema al burro si rivelò molto adatta specialmente per chi non ama il cioccolato (pazzi!) ma la crema Ganache fu senz’altro per me la migliore soluzione. Questa crema con la sua semplicità e velocità di esecuzione è entrata nel mio cuore e non lo ha lasciato più. Bastano panna fresca (di latte, non ho mai usato la panna vegetale) e il cioccolato fondente. Con questi due ingredienti semplicemente utilizzati in pari peso ( rapporto 1:1), e pochissimi passaggi si ha praticamente subito un dessert. Il procedimento è noto ma basta porre la panna a riscaldare sul fuoco, senza portarla a bollore e poi aggiungere il cioccolato fondente grattugiato, mescolare per farlo sciogliere e per ultimo attendere che si sia raffreddata e che raggiunga una consistenza spalmabile. A questo punto gli utilizzi sono molteplici: ricoprire e decorare torte, farcire crostate, riempire bignè oppure semplicemente disporla, grazie ad una sac a poche, in coppette e aggiungere frutti di bosco, granella di nocciole o pistacchi, mandorle …. proprio come ho deciso di fare io oggi.

La storia di come è nata questa ricetta è diffusissima sul web, è una storia curiosa che viene dalla Francia. Ho letto su i siti più disparati di questa storia ma mi è parso di aver trovato qui le informazioni più esaustive.

Il procedimento può variare, si può aggiungere del burro (che conferisce lucidità ) si può fare con altri tipi di cioccolato variando il rapporto fra i due ingredienti: con il cioccolato al latte il rapporto sarà di 2:1 ( doppio peso di cioccolata al latte sul peso della panna).

Quando penso alla Ganache, non so perché, mi viene mente questa canzone di Pink Martini che ho linkato qui sotto. Mi viene in mente subito dopo la Francia, paese che conosco così poco e inizio a pensare che sia arrivato il momento di studiare un itinerario di viaggio.

Intanto….provate, condividete e siate portatori di buonumore sempre!

Poppy

Brioche

Brioche Fior di Latte

Tra qualche mese diventerò zia per la seconda volta. Inutile dire quanto questa cosa mi riempia di gioia e, anche se potrò vedere la mia nipotina soltanto per poche occasioni durante l’anno, spero davvero di riuscire a farle sentire la mia presenza. Credo fermamente che con tutti i mezzi che abbiamo ai nostri giorni a disposizione ci voglia veramente poco per far sentire la nostra vicinanza e se poi la cosa è reciproca la distanza fisica finisce quasi per annullarsi. Non biasimo comunque chi fatica a mantenere i contatti, la nostra vita è piena zeppa di avvenimenti e impegni, e siamo sempre presi dal vortice di pensieri che riguardano la nostra stretta cerchia di attività e frequentazioni giornaliere. Anche io fatico a volte ma so di esserci per loro, per ogni persona che ho incontrato nella mia vita, nessuna esclusa.

Ma torniamo alla mia futura nipotina e alla sua mamma che qualche giorno fa avanza una richiesta e, come tutti sappiamo, quando una donna incinta fa una richiesta espressa di cibo non si può indugiare! Ecco che mi sono messa subito all’opera per preparare la mia (e la sua !) brioche preferita. E’ lei , la Brioche Fior di Latte dei miei amati Fables de Sucre che seguo dal lontano 2013, partecipando anche a 3 corsi con loro come docenti… ricordo con gioia vera e un pò di malinconia quei momenti. La ricetta di questa brioche è popolare sul web ed in origine sul loro blog esisteva solo la versione con il lievito madre, successivamente è stata declinata da loro stessi nella versione più veloce con lievito di birra . Ho utilizzato molte volte questo impasto formandolo in diversi modi: a cornetto, brioche rotonde, intrecciate e anche a forma di pan brioche farcito in vari modi, si presta veramente bene bisogna avere l’accortezza di controllare la lievitazione al raddoppio osservando l’impasto. Anche i tempi di cottura e la temperatura del forno variano in base alle differenti pezzature, di solito sono tempi più brevi (15 minuti) e temperature più alte (180°) per le pezzature piccole.

Adesso sono qui che mi domando se anche la mia nipotina apprezzerà questa brioche, aspetto il momento in cui potrò fargliela assaggiare, magari accompagnata da un bicchiere di latte, in una bella mattina di primavera a colazione e aspetto lei, la Briochina più dolce!

E voi…. provate, condividete e siate portatori di buonumore sempre!

Poppy

Il Lago

Pic By Poppy
Pic by Poppy

” E così arrivammo al lago che non era poi così grande. Era un giorno feriale e non c’era nessuno. Il lago era immerso nel silenzio, come se avesse inghiottito tutti i rumori. La superficie sembrava uno specchio, s’increspava a ogni soffio di vento. Si sentiva soltanto, ora alto, ora basso, il canto degli uccelli. ”

“Il Lago” – Banana Yoshimoto

Plumcake soffice alla panna

Da quando ho un marito e due figli ho sempre prestato attenzione alla prima colazione. In realtà per me è sempre stato un momento cruciale che da l’impronta alla giornata tanto da non poter iniziare nulla senza aver fatto prima colazione e nelle rare volte in cui capita succede che combino solo dei disastri! Non so perché ma nella mia mutevolissima routine è come un punto fermo senza il quale il mio mondo si destabilizza. Qualcuno dirà : “Eeeeh ma quanta importanza per un momento che per molti è fatto da un caffè veloce e all’impiedi “ ma a me piace dedicare il giusto tempo alla colazione e quando capita che ci sediamo tutti insieme è per me il modo ideale di iniziare la giornata .

I miei non amano molto il latte e preferiscono yogurt o succo da bere mentre io non posso rinunciare al mio cappuccino fatto in casa al quale segue sempre un bel caffè doppio. Inutile dire che spesso abbiamo torte o muffin da gustare a colazione, ne ho provate veramente tante, semplici e più elaborate, crostate varie e cupcakes. Questa volta era da un po’ che eravamo senza e ripiegavamo sui classici biscotti o pane tostato, poi apro il frigo e vedo della panna fresca in scadenza, avanzata dalla preparazione del gelato dei giorni prima. Mi metto quindi alla ricerca di una ricetta sui miei blog preferiti e trovo questo buonissimo plumcake https://www.madamegateau.it/plumcake-alla-panna-senza-burro-e-olio/ Seguo questo blog e l’autrice Marilisa non da molto tempo, ma ho già provato alcune ricette e sono tutte ben riuscite. Marilisa e il suo blog mi affascinano molto, trovo che i suoi scatti siano molto belli e spero un giorno,con tanta pratica e studio, di ottenere risultati simili.

Nel frattempo,pian pianino ,ho recuperato l’attrezzatura di base e mi applico nella pratica e nello studio. Ho ampio margine di miglioramento … ma come sempre nella vita mai arrendersi!

Se vi va provate a fare questo plumcake che è senza burro e senza olio e ditemi se anche a voi è piaciuto tanto quanto a me, inzuppato nel latte o con Nutella spalmata sopra lo apprezzerete senza dubbio.

Perciò … provate, condividete e siate portatori di buonumore sempre!

Poppy